La verità fa bene.

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Rileggevo il mio ultimo post, salvato tra le bozze di questo luogo ormai abbandonato.
Di cose ne sono cambiate, mentre altre stanno per mutare.
C'è stato un momento in cui ho capito che non potevo più continuare a fingere, perchè fingere significava stare male, mostrarmi quella che non ero.
Fingere voleva dire far soffrire gli altri, la mia famiglia, il mio fidanzato ma... Soprattutto significava mancare di rispetto a me stessa.
Così una mattina, quando ancora tutti credevano che il problema fosse non voler discutere una tesi ormai pronta, ho preso il coraggio a due mani, e con il volto rigato dalle lacrime ho urlato "il problema è che mi mancano ancora 3 esami, ma non sapevo come dirvelo!"
Che vergogna. Mi sono vergognata ad essermi tenuta dentro questo peso immenso, per più di un anno. Mi sono vergognata ad aver finto per tutto quel tempo che mancasse così poco al traguardo.
Sono stata male, male davvero. Ho rischiato di perdere tutto, in primis la fiducia delle persone che amo. E forse, è giusto dire che non ho solo rischiato ma... che la fiducia l'ho davvero persa.

Come ho potuto fingere, mentre tutti si aspettavano qualcosa che io sapevo già di non poter raggiungere?
Non lo so, seriamente. Non so come ho fatto, come ho potuto comportarmi così da vigliacca.
Forse la paura di deludere tutti ha preso il sopravvento, ignara che probabilmente quella menzogna era già sintomo di delusione.
Inizialmente mi hanno accusata tutti e come dar loro torto? Ma poi hanno cercato di capire, per quanto difficile. Il fatto è che si sono sommate davvero tante, troppe situazioni complicate.
Prima di tutto, l'essere stata rimandata 3 volte in uno degli esami, vale a dire Storia Medievale. Sentirmi dire poi dalla docente che forse non era quella la mia strada, la mia "vocazione", ha fatto il resto. In più, nell'ultimo periodo ha giocato un ruolo fondamentale l'essere rimasta indietro con le tasse da pagare, il che equivale al blocco immediato della carriera universitaria. Tutto per colpa del commercialista che, proprio all'ultimo, si è rifiutato di fare l'Isee, essendo la mia richiesta a ridosso di quelle per il 730. Non aveva più tempo. E va beh. A niente è valso il tentativo di chiedere in tutti gli altri Caf della città. Tutti pieni. Insomma, per colpa di un disguido, mi sono ritrovata a dover pagare 2000 € di rata, non proprio una passeggiata, insomma. E benchè io abbia richiesto di suddividere in tre rate il medesimo importo, non ce l'ho fatta comunque. Tra l'aiutare i miei e il pagarmi le "piccole" spese mensili, sono riuscita a gennaio, a pagare solo la metà dell'intera cifra.
Insomma, questo "blocco" era evidente, su tutti i fronti. Ma io mi ero illusa di potercela fare, in ogni caso. Cercavo in qualsiasi modo di prendere tempo, accampando le scuse più insulse. Una volta il relatore non era soddisfatto dell'elaborato (mezza verità), la volta dopo la segreteria rimandava le sedute per mancanza della commissione (menzogna) ...Insomma, un disastro.
Ho vissuto nel limbo per troppo tempo, mi sentivo una fallita eppure, nel profondo del mio cuore, volevo ancora tentare il tutto e per tutto, e farcela con le mie sole forze.
Nella mia testa il prendere tempo significava avere modo di terminare i tre esami e insieme, discutere la tesi. Impossibile.
Oltre alle tasse arretrate, il trattamento riservatomi dalla docente di Storia, al terzo tentativo di passare il suo esame, ha influenzato negativamente la mia persona, i miei pensieri ed il mio rendimento. Ho passato intere giornate a chiedermi quale fosse la mia strada, perchè io davvero, avevo smarrito la via. Notti intere a piangere, combattuta tra il voler confessare una verità scomoda e il voler rendere orgogliosa la mia famiglia. Perchè non potevo permettermi di perdere, non questa volta. Ma io avevo già perso e non lo sapevo.
Sono convinta che quei giorni non li dimenticherò mai. Non dimenticherò mai quando ho detto a mia mamma che volevo ammazzarmi, perchè tanto a vivere da fallita era inutile. Non dimenticherò mai quante volte stupidamente abbia pensato di farla finita, perchè il peso che avevo dentro, anche dopo aver sputato fuori quella verità, era un macigno troppo pesante da portare.
Non dimenticherò mai il dolore del mio fidanzato, per avergli nascosto una cosa così importante... Perchè nel silenzio, mi ha sentita estranea. Come se io avessi voluto escluderlo dalla mia vita.
Cosa che, involontariamente, ho fatto. Non per cattiveria, non per mancanza di amore e di fiducia. Sono stata zitta per paura di un suo giudizio, ed ho sbagliato, ne sono consapevole.
E passato un mese ormai, da quando ho detto tutto, da quando ho scelto la verità. In fondo, sono solo quattro settimane, eppure sembra un'eternità. Le mie cicatrici, ma anche quelle delle persone che amo, sono ancora fresche. Forse ancora sanguinano, non lo so. Malgrado ciò, sto cercando di riconquistare la loro fiducia, a passi lenti, in punta di piedi. Sto cercando di ritrovare la mia dimensione, perchè forse non è una tragedia, non essere ancora laureata. Perchè non è questione di età. E' questione di sogni. E se io quel traguardo ancora lo sogno, lo cerco, lo inseguo, forse è proprio il caso di raggiungerlo.
Inizialmente davo la colpa al lavoro, alla mancanza di tempo da dedicare allo studio... E se in parte è così, in parte è anche colpa mia. La mancanza di organizzazione, la bocca chiusa e gli occhi spenti mi hanno impedito di realizzare quel sogno.
La fatica di ogni giorno, associata al desiderio di voler dire tutto mi ha distrutta.
Il peso di quella bugia che inizialmente pensavo di aver detto a fin di bene, mi stava schiacciando e consumando lentamente. Sono stata zitta, ma per il bene di chi? Non certo mio, nè della mia famiglia. Mentre stupidamente cercavo il modo di non deluderli, con quella menzogna li ho delusi davvero. E Dio solo sa quanto ci vorrà perchè tutto diventi un ricordo.
Ma non di quei ricordi che poi a pensarci, ci ridi su. No.
Un ricordo di quelli veri, assurdi, folli.
Un ricordo di quelli che quando ci pensi dici "Cazzo, nonostante tutto, ce l'ho fatta!".
Un ricordo che ti scava le rughe in volto dalla fatica.
Un ricordo di quelli belli, nonostante tutto.
Di tempo ne è passato, ma ancora niente è un ricordo, nè lo diventerà se non prima mi realizzerò davvero.
Ci sono giorni in cui, ve lo confesso, mi perdo. O magari non ho voglia di stare con la testa china sui libri. Sì, ci sono giorni così. Altri invece, nascono stanchi, e per quanto io mi impegni, arrivo alla fine della giornata lavorativa che, al solo pensiero di mettermi a studiare mi sento male. Ci sono altri giorni invece, in cui mi sveglio di buon ora, concentrata al massimo. Insomma, la ripresa è lunga, ci vuole impegno e costanza.
Non so se ce la farò, ma sicuramente il primo passo per riuscirci è provarci.

Quando stai per mollare, fermati un attimo e pensa al motivo per il quale hai resistito fino ad ora…
Pensa alla meta, non a quanto sia lungo il tragitto.
Rimboccati le maniche e non aver paura della fatica.
Guardati allo specchio e riconosci quel sognatore che ti sta di fronte.
Lotta e combatti.
E quando ciò che desideri sarà tuo, porta una mano al cuore e sentirai in ogni singolo battito l’eco di ognuno dei passi che hai compiuto.
E se avrai qualche cicatrice non preoccuparti, non c’è vittoria senza una ferita di guerra, non c’è arcobaleno senza la pioggia.

Anonimo


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7 commenti:

  1. Ciao Layla! Sono contenta che tu sia tornata... Mi spiace per il periodo che hai passato, ma quello che dico anche alla mia migliore amica (che mi pare stia messa peggio di te, un esame lo ha ripetuto sei volte e ancora non è andato), è che finché c'è la voglia di andare avanti, finché rimane il sogno, vale la pena lottare.
    E tu quel sogno ce l'hai ben presente, devi solo trovare il tuo equilibrio e vedrai che ce la farai.

    Maira

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  2. Ti leggo per la prima volta e sono felice che tu abbia ripreso a scrivere perchè mi piace come scrivi e sarebbe un peccato non avere più tue notizie :)

    Da laureata ti posso dire che ti capisco, so cosa vuol dire essere rimandata ad un esame e doverlo comunicare ai propri genitori, amici, moroso dell'epoca.. ti senti una perdente. Semplicemente. Quindi posso solo immaginare il tuo stato d'animo dopo aver dovuto svuotare il sacco riguardo una cosa più delicata rispetto ad una singola bocciatura.

    Comunque, non pensare all'errore che hai fatto. E' successo e basta e se hai reagito così è perchè l'unico modo che in quel momento ti permetteva di affrontare la cosa era quello. Punto.
    Cerca di concentrarti sul presente, sempre. E' difficile, lo so, la mente è una bastarda e vaga tra i ricordi, soprattutto quelli che vorremmo cestinare..ma sforzati!
    Trova rimedi e strategie per rimediare e vivere serena. Adesso, non ieri :)

    Un abbraccio e un megaipergigante in bocca al lupo :)

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  3. Tesoro mio , la risposta giusta te l'ha data l'Anonimo che hai postato al fondo del tuo lungo scritto.
    Credimi ci sono cose molto più gravi nella vita, questa non per sottovalutare il tuo problema, ma tu senza alcun dubbio se hai intenzione di farlo , sarai laureata e non importa quando, c'è proprio uno spazio temporale da seguire altrimenti ti mettono al muro? No..e allora?
    E allora pensa che tutto questa" menzogna" " tradimento" come lo chiami tu , deriva dalla buona fede, da non far soffrire , non fa deludere..e allora perchè non perdonare, perchè non dimenticare? Vedrai , tra un po' di tempo mi darai ragione, perchè il tempo è un grande medico e affievolisce tutto anche le cose che sembrano impossibili.
    TVTB!

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  4. ... ho commentato nell'altro sito! E' questo quello "giusto", vero? :P

    Ad ogni modo: Ricordo questa storia, sono passati anni da quando me ne parlasti… posso solo immaginare cosa hai passato in tutto questo tempo.
    L’importante è che adesso tu abbia detto la verità, e che possa, quindi, finalmente ripartire da zero, pulita.

    Coraggio. Hai fatto la scelta giusta, seppur difficilissima. 🙂

    Un abbraccio!

    La tua vecchia amica di blog, Valentina.

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    Risposte
    1. Ciao Vale, che piacere leggere il tuo commento! Sono felice che anche tu sia tornata a scrivere! Sì, il blog giusto è questo, perchè su wordpress mi sento un po' sola ;)

      Comunque... Non è stato facile affrontare tutto, sia prima, che dopo... Ed ancora purtroppo mi porto dietro gli strascichi di ciò che è successo... Non posso dire che passerà, perchè certe cose lo sai, ti romangono dentro nonostante tutto... Mi auguro solo di prendermi la mia rivincita, quello sì...

      Un abbraccio!

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  5. Metti in ciò che fai lo stesso coraggio che hai avuto nel dire la verità (e ce n'è voluto tantissimo!) e vedrai che andrà tutto bene. Non importa il tempo che ci metterai per raggiungere il tuo risultato: ognuno di noi ha la sua storia, molto diversa da quella di un'altra persona... Non ascoltare chi ti dice che non ce la farai: se a te piace quello che studi e vuoi laurearti, chiuditi nel tuo bozzolo e non lasciarti influenzare da chi ti dice che non ce la farai mai. Fai rimbalzare i pensieri negativi sulla tua corazza e guarda solo alla tua meta, non lasciarti distrarre da chi cerca di farti inciampare!

    Coraggio Layla, tu meriti di essere felice. Gli altri non sono migliori di te. :)

    Un abbraccio forte!

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    Risposte
    1. Cara Vale, hai ragione su tutta la linea ma sai, è dannatamente difficile riuscire, forse perchè ho semplicemente perso la fiducia in me e nelle mie capacità. Vorrei e forse dovrei vivere tutto come fosse il mio sogno. Mio e di nessun altro, senza badare agli altri.
      Ma temo che, per raggiungere questa consapevolezza ci vorrà un po'...

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