Mi sono persa tra le strade della mia città, con la testa colma di pensieri e la voglia di non tornare più. Ho avuto paura di affrontare un destino che faticavo a sentire mio, fatto di problemi e di scommesse vinte a metà. Mi sono sentita inadeguata, al posto sbagliato al momento sbagliato, dovendo talvolta soffocare le mie emozioni e quelle poche ragioni che sapevo di avere. Ho visto sogni prendere forma e allo stesso modo disintegrarsi sotto un cielo stellato, con mio stupore e dispiacere.
Mi sono illusa troppe volte di potercela fare, di poter diventare qualcuno, anche quando il mondo intero sosteneva il contrario.
Ho lasciato altresì che la vita facesse il suo corso, a volte travolgendomi, altre volte scivolandomi addosso.
Mi sono chiesta infine, che senso avesse ritornare a scrivere dopo tanto tempo, in un angolo così sperduto del web. Ho creduto davvero che questo tempo non lasciasse più spazio ai pensieri, alla voglia di raccontarsi e riscoprirsi. Ma mi sbagliavo.
Scrivere fa sempre bene, per qualsiasi motivo lo si faccia. La scrittura scalda il cuore, attraversa l'anima e sì, distende anche le rughe. Ed io di rughe, in questo lasso di tempo, ne ho accumulate fin troppe. Mi sono ritrovata in una corsia d'ospedale, le mie mani intrecciate alle sue, nella speranza di infondergli coraggio anche se, io per prima, di coraggio non ne avevo. Ho pregato perchè tutto si risolvesse e con amore, ho desiderato il suo dolore, pur di non vedere più la preoccupazione scavargli il viso.