Avere niente e sentire troppo

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Ultimamente la mia vita va così, a rotoli. Circondata da novelli sposi e donne gravide, mi domando quale sia il mio posto, ammesso che un posto in questo mondo io lo abbia. Se mi guardo intorno vedo gente costruirsi un futuro, mentre io sono qui inerme, ad osservare la mia vita scorrere, senza voler fare nulla per migliorarla e... Migliorarmi. Ho sofferto e sto soffrendo di attacchi di panico. Chiusa nella mia insicurezza, nelle mie insulse e finte certezze, con la mente viaggio a mille all'ora, abbandonando il mio corpo lì, alla fermata di quel treno chiamato vita. Perchè io mica sto vivendo. Se vivere significa sorridere, amare, essere amati, io mica sto vivendo. Sto sopravvivendo... E che senso ha sopravvivere se sai di non poter vivere? Sono stata male. Vomitavo sangue e non riuscivo più a dormire. Piangevo sempre, ovunque, anche per strada, perchè mi ero persa e non riuscivo a ritrovarmi. Ero disperata, perchè sapevo di non poter raggiungere quel traguardo, anche se tutti si aspettavano che lo facessi.
La testa affollata di parole, non mie. Ti laurei? Spero che prendi un bel voto. Facciamo la festa. Andiamo a mangiare la pizza. Facciamo tante foto. Poi vi sposate. Poi divento nonna. Quando ti laurei scattiamo un sacco di foto. Finalmente potrò farle capire che lei non è meglio di te. Mi vendicherò del fatto che lei ce l'ha fatta prima. Layla, non deludermi. Layla, se molli adesso mi darai un grosso dispiacere. Tutto questo desiderio mi ha fatta star male. Ad un tratto, non stavo facendo più una cosa solo per me. Lo stavo facendo per gli altri e soprattutto, per mia madre. Combattevo tra la voglia di renderla orgogliosa e la consapevolezza di non essere pronta. Così piangevo, mi disperavo. Prima in silenzio, poi sotto gli sguardi attoniti degli altri. Ricordo con rammarico uno dei più forti attacchi di panico che ho avuto: mentre cercavo di memorizzare quei concetti che non ne volevano sapere di entrarmi nella testa, presi un sacco nero, di quelli per buttare l'immondizia.
Urlando e imprecando contro me stessa, cominciai a svuotare la libreria, gettando tutti i libri in quel sacco. Come se un gesto del genere potesse liberarmi da quel peso enorme, come se il non vedere più quei testi sui quali avevo passato notti insonni, potesse farmi diventare una persona migliore, che mai ha avuto ed inseguito quel sogno. E non c'erano libri di arte che potessero trattenermi dal gettare via tutto: in quel momento mi sentivo una fallita a non aver raggiunto il mio obiettivo. Sono passati mesi ormai, e benchè io abbia apparentemente superato tutto, ogni tanto mi accorgo ancora di non potercela fare. Mi sento ignorante ed ho paura. Perchè tutti ce la fanno, tranne me? Non so perchè io mi sia convinta di questa sciocchezza, sta di fatto che sto perdendo l'equilibrio. Vivo in bilico, stufa di essere sempre al solito punto. Vorrei realizzarmi ma so che per farlo, dovrei innanzitutto superare quest'ostacolo che ora vedo insormontabile. A complicare tutto, ammesso che io ritrovi quella grinta, ci si è messa pure la burocrazia. 2300 € di seconda rata, ed io tutti questi soldi non li ho. Ho provato a chiedere un prestito, ma essendoci in famiglia una persona segnalata come cattivo pagatore, qualsiasi ente ha rifiutato la mia richiesta. Nessuno tra amici e parenti può prestarmi una somma considerevole... Quindi non c'è molto da fare. L'unica soluzione è mollare tutto, ammettere la sconfitta e, se è il caso, accettare le umiliazioni.... Ma la verità è che non ce la farò, è tutto contro di me: il tempo, le circostanze.... Tutto. Non sento più quella voglia irrefrenabile di sapere, non sono più motivata e mi dispiace, tanto. Perché anni fa ero diversa, avevo più voglia di vivere e costruirmi un futuro. Adesso invece, mi sento semplicemente troppo vecchia per completare un percorso che la maggior parte delle persone termina alla metà dei miei anni. Quindi mi chiedo che senso ha portare avanti un qualcosa in cui non ci si crede nemmeno più. Ammetto che il lavoro (per nulla attinente tra l'altro col mio percorso di studi... Infatti sono solo una commessa) mi ha completamente distolta dai miei sogni, dai miei obiettivi...Perché quando lavori, per forza di cose sei costretta a scontrarti con una realtà che non sempre ti aggrada... Quindi ho visto i miei sogni dissolversi pian piano, perché ero troppo affaticata dalla vita, quella vera, per inseguirli.


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7 commenti:

  1. Sai, io sono diplomata e ho un lavoro. Il mio stipendio è di mille euro e forse un giorno crescerà, anche se ho quattro mesi di paga arretrati.
    Sto per sposarmi.
    Ma sai una cosa? Io non mi sento realizzata.
    Cosa vorrei? Nemmeno io lo so.
    Secondo me siamo eterne indecise, e qualunque sia la nostra situazione, noi non saremo mai contente. A prescindere.
    Come dico alla mia amica, anche lei fuori corso ma di un solo anno, più pensi che devi finire presto per far felici gli altri, meno ce la farai.
    Pensare positivo è difficile, non dirlo a me. Ma a volte un aiuto esterno può aiutare. Uno psicologo magari. E non c'è bisogno di pagare, anche gli ambulatori pubblici sono pieni di gente brava e competente.
    Quanto alla rata da pagare, non so che dirti, mi dispiace.

    Maira

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  2. Laureati. Ma solo per te stessa, solo per non avere questo rimpianto, solo per dirti "ce l'ho fatta". Perché di farcela non devi dimostrarlo agli altri ma solo a te stessa. E solo così riacquisterai fiducia.
    Ti abbraccio.

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  3. Sto attraversando un periodo terribile cara Lyla e so che non ti sono di vero conforto...
    Ma sei così giovane ancora e questo precario equilibrio io sono certa lo puoi trovare ..
    Quando la depressione ti invade , tutto non ha senso, tutto è inutile, sbatti senza meta tra muri e spesso ostacoli inesistenti. A volte ragioni e soffri perchè anche gli altri sono coinvolti da questo male oscuro.
    Io non ho mai avuto questi problemi prima della morte del mio compagno. Pensavo di essere andata avanti nel cammino e poi è bastato un nulla per far scoppiare il polverone.
    Posso solo dire sono qui, se ti serve la mia porta è aperta, spesso cambiare ambiente, tonifica ..
    Bacio!

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  4. La vita regala momenti negativi e anche altrettanto positivi. Bisogno sopravvivere a certe situazioni che ti mettono alla prova,di continuo. Sei tu che devi tirarti su,non gli altri. La tua spalla sei tu,sempre. Cerca di trovare un equilibrio anche quando niente é in equilibrio.

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  5. Sai una cosa?
    Io penso di essere più grande di te, sono già laureato, eppure vivo le tue stesse paure e la tua stessa insoddisfazione.
    E' da 5 anni che non riesco a sentirmi realizzato e, nonostante i miei sforzi, non vedo un futuro, un lavoro, una moglie.
    Fatti forza.

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    1. Ciao e grazie del tuo commento. So bene che una laurea non fa la felicità, e che i sogni di ognuno sono diversi... Quindi so bene che magari io sono fortunata sotto altri punti di vista. Ma il fatto è che ho speso tempo ed energie per un sogno che non riesco a realizzare... Anche se tutti si aspettano che lo faccia. Per questo motivo soffro, perché tutti si aspettano qualcosa da me e l'idea di deluderli non mi fa star bene...

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